DOMUS

2016

 


DOMUS

 

SCAPE3D, per un progetto di più ampio respiro riguardante l'antica Roma,  presenta la tipica  residenza romana la "Domus".

Dello stesso progetto vi è una versione del filmato anche in 3d da vedere con gli opportuni occhiali.

 

Le Domus erano singole case private, in genere di un piano composte da ambienti privati, di rappresentanza, e per gli schiavi.

La costruzione si sviluppava in orizzontale ed era composta da molte stanze con funzioni diverse: l'ingresso bipartito in vestibulum e fauces , le stanze da letto dette cubicula, la sala dei banchetti detta oecus tricliniare o triclinium , alcuni ambienti laterali detti alae, il tablinum .

Le stanze che si affacciavano direttamente sulla strada erano solitamente affittate a terzi per essere adibite a negozi o botteghe artigiane ed erano denominate tabernae.

Le domus più prestigiose erano più ampie ed erano composte di due parti principali: la prima gravitava attorno all'atrio, la seconda attorno al peristylium, un grande giardino  detto hortus porticato su cui si affacciano altre stanze, ornato solitamente da alberi da frutto, giochi d'acqua e piccole piscine. Avevano il balneum, il bagno, che era l'esatta copia delle terme. In alcune ville più ricche si poteva trovare anche la bibliotheca, la exedra, un padiglione per intrattenere gli ospiti ed il solarium, una terrazza che poteva anche essere coperta.

Generalmente la domus signorile non era dotata di finestre sull'esterno, o, se vi erano, erano molto piccole per evitare che dall'esterno potessero entrare rumori o, peggio, ladri.

L'illuminazione era fornita dalla luce solare che entrava dal compluvium dell'atrio e illuminava di riflesso le stanze ad esso adiacenti. Dal compluvium entrava, oltre che la luce anche l'acqua piovana che veniva raccolta in una vasca o cisterna quadrangolare al centro dell'atrio detta impluvium.